Quando, come e perché

Era l’autunno del 1996 quando mia madre Lucia Mannai (Wilma, per amici e familiari) fra le tante piccole follie già inventate per Bonassola, mi fece una proposta importante: quella di creare uno strumento che potesse sviluppare l’uso della scrittura come progetto di condivisione. Un foglio di carta, un piccolo giornale insomma, dove raccogliere quello che i Bonassolesi ricordavano o desideravano: vecchie storie, poesie, proposte, racconti, ricette…

Poteva essere un’idea da vecchia prof in pensione, ma si capiva che non c’era dietro nessuna nostalgia per il mondo “perfetto” di certi quaderni scolastici. Mia madre era una persona combattiva, fuori dagli schemi, antiretorica, che aveva sempre visto il proprio lavoro a scuola come l’impegno a forgiare nuovi strumenti per la crescita di individui consapevoli. Il progetto di scrittura di cui mi parlava era sperimentale e sbarazzino: mirava a raccogliere pagine dai cassetti dei Bonassolesi e nello stesso tempo a dare spazio a chi, pur non avendo in paese famiglia o memorie, volesse lasciare una traccia del proprio pensiero e delle proprie emozioni.

Bonassola è un paese molto piccolo, che conoscevamo da poco tempo… perché proprio lì?
Perché questo luogo si offriva con naturalezza come spazio creativo: le amicizie si dimostravano concrete, le collaborazioni divertite, i talenti numerosi. Con i cittadini di Bonassola, particolarmente in inverno, si erano inventati spettacoli, si era fatta musica, si erano realizzati progetti. Il paese si presentava come una piccola, meravigliosa miniera sul bordo del mare, con un versante genuinamente contadino e un altro legato a un nobile passato marinaro. C’erano insieme l’indiscutibile bellezza naturale e salde radici storiche; un paese comodamente adagiato con tutte le strutture utili raggiungibili facilmente, fra la stazione e la spiaggia… e poi un territorio intorno cosparso di case e di storie da farsi raccontare. La parola scritta avrebbe potuto rivelare la sua forza, sostenere scelte concrete, mettere in luce, difendere e sviluppare uno stile di vita e di pensiero.
Abbiamo cominciato a raccogliere materiale con l’intesa che se la fonte si fosse esaurita, se le penne dei collaboratori si fossero seccate, avremmo chiuso subito l’esperienza. Invece siamo andate avanti, con l’aiuto di moltissimi cittadini di Bonassola, villeggianti e anche turisti di passaggio, per oltre 15 anni, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale, che ha finanziato la fotocopiatura delle nostre matrici e le nostre idee, e della Pro Loco.

Dalla “Lente” sono nate altre iniziative, di cui troverete traccia nell’archivio, tutte inventate da persone che hanno messo la loro professionalità al servizio di un progetto nato “su misura” per Bonassola: le Settimane dell’Astronomia curate da Renato Dicati, i Laboratori Creativi dei Savchenko, gli Incontri Musicali… Le nostre iniziative hanno sempre tratto forza dalle caratteristiche del paese, dai luoghi, dallo spirito delle persone che lo abitano (da poco o da tanto, in modo continuato o saltuario) e sanno farne un serbatoio di energie creative.
Wilma ci ha lasciati nel 2006, ma la “Lente” è sopravvissuta a lungo.

Gli ultimi due anni sono stati più aridi e più difficili: per diversi motivi sembrava che ci fosse in giro un certo fastidio, forse sfiducia, forse rabbia… certo è che in paese si sono fermate tante cose, fra cui il nostro “foglio”. Ora sembra che il vento voglia cambiare: mi piace pensare di poter ritrovare l’energia, risvegliare le penne, riordinare le idee. Lo faccio con lo strumento nuovo di Internet, che raggiungerà più persone e sarà certamente più ricco di contenuti. Ho cercato di riordinare l’archivio e mi sono resa conto che è una valanga di materiale: dalle prime Lenti a oggi (compresi gli anni della più leggera “Lenticchia”) ho fatto un viaggio fra epoche di stampa che sembrano lontane millenni: dalle prime matrici con i disegnini appiccicati (che ora cercherò di sostituire con scansioni per non perdere i disegni) a quelle più professionali, fino a un sito che permette di aprire immagini ad alta definizione e di dialogare con i lettori. Nel riordinare le vecchie stampe, ho respirato di nuovo uno stile, a volte apparentemente ruspante, che mi è sembrato degno di molto rispetto e mi ha dato allegria.

La “Lente” non è mai stata un prodotto all’avanguardia e ha sempre privilegiato la cura del progetto alla quantità o velocità delle informazioni; oggi però ci piace avviare una nuova era, ed è giusto così.
Manterremo comunque, oltre alle diapositive che valgono come lancio di idee nuove, un documento scaricabile periodicamente, che sarà impaginato come una vecchia “Lente” e che il lettore potrà stamparsi a casa, se vuole.
Un giro nel sito potrà spiegare molte cose, a cominciare dalla riemersione di una fantomatica Isola in mezzo al golfo di Bonassola…

Buona lettura,
Tiziana Canfori